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Neurofeedback e Biofeedback: quali i vantaggi per il nostro cervello?

Dott.ssa Francesca Carfora 28/02/2023


“Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d'un sogno è raccolta la nostra breve vita” scriveva William Shakespeare nel 1610, mentre S. Freud nel 1899 definiva il sogno come la via regia dell'inconscio e sarà Hans Berger, tra il 1924 e il 1938, a sviluppare l’EEG elettroencefalografia con la quale fu possibile identificare lo spettro di frequenza (Hz= Hertz= cicli/impulsi al secondo) delle onde cerebrali del cervello umano, tra cui anche quelle dei sogni.

Il nostro cervello, infatti, funziona grazie ad impulsi neuro-elettrici, emettendo delle micro-scariche elettriche (impulsi) a bassissimo voltaggio tra le reti di neuroni, cioè le cellule del cervello. Questi impulsi vengono ordinati in cinque principali categorie, a seconda dello spettro di frequenza.

Oggi grazie ad apparecchiature mediche non invasive come il PPG Stresss Flow e l’HEG è possibile, non solo misurare le frequenze prodotte dal cervello ma, e soprattutto, insegnare alla persona a modularle e a promuovere quelle più salutari, sviluppando e rinforzando le connessioni neuronali attraverso semplici esercizi di Biofeedback e Neurofeedback.


Onde Gamma (ca. 31-100 Hz). È la frequenza più veloce con la minima ampiezza, è associata a una sensazione di estremo benessere, quasi “benedizione”, come riferiscono gli esperti di meditazione come i monaci. Corrisponde al picco di concentrazione e ad alti livelli di capacità cognitiva, sono le onde cerebrali che caratterizzano le menti più allenate e intelligenti, i grandi musicisti, le persone con QI molto elevato o gli atleti di altissimo livello come, per esempio, i grandi giocatori di scacchi.

Onde Beta (tra ca. 13-30 hertz). È il ritmo della veglia attiva, della coscienza e del normale stato di allerta, la coscienza attiva che ti serve per leggere quest’articolo per esempio, ma anche dello stress acuto, caratterizzato da tensione mentale, rimurginio (dialogo interno) intenso, e muscolare. Coincide anche con la fase di sonno paradosso ovvero, quando si sogna (fase REM) e qui W. Shakespeare aveva ragione!

La frequenza delle onde Beta comporta un alto dispendio di energie nervose e fisiche, utilissime se si devono fare lavori ad alta concentrazione seguiti poi da momenti di riposo, se però questo stato di attivazione mentale permane oltre le quattro settimane, come accade nella condizione di stress cronico, la PFC corteccia prefrontale, deputata a coordinare le funzioni tra le varie aree del cervello e il corpo (funzioni Top-Down), viene messa fuori gioco, passando di fatto da una modalità di funzionamento corticale (alte funzioni cognitive) a una modalità limbica, quindi più arcaica, con risposte emotive e abituali dell’amigdala (legate alla paura e la rabbia).

Inoltre, se lo stress cronico permane oltre quattro settimane, incominciano a manifestarsi uno o più sintomi, i MUS (Medically Unexplaied Symthomps) che a loro volta, se permangono oltre i sei mesi, si trasformano in fattori di stress.

Onde Alpha (frequenza ca. 8-12 hertz) chiamata anche onda di Mayer o onda THM da Traube-Hering-Mayer. Coincide col rilassamento, la calma vigile, l'autocontrollo interiore e il pensiero creativo ed è fondamentale anche per il mantenimento di un giusto PH dell’organismo. Durante questa fase aumenta la produzione di serotonina.

Nelle persone sane, non sotto stress cronico, questo stato si genera automaticamente chiudendo semplicemente gli occhi. Infatti, se è fisiologico attivarsi di fronte a una situazione stressogena, per esempio la presenza di un pericolo, passata l’emergenza una persona in salute torna in una condizione di equilibrio in tempi abbastanza brevi.

Il ritmo Alfa o onda di Mayer che dir si voglia, ha un’importante influenza a livello psicofisiologico. Attualmente grazie a strumentazioni mediche non invasive come l’HEG e il PPG Stress Flow, la persona, attraverso il neurofeedback e il biofeedback respiratorio può raggiungere, mantenere e stabilizzare i tempi brevi questa gamma di frequenze. Migliorando quindi, non solo, la sua memoria, la capacità di concentrazione, la qualità del sonno, ma e soprattutto, favorendo un effetto antiinfiammatorio sistemico.

Onde Theta (frequenza ca. 4-7 hertz). Coincidono con lo stato di dormiveglia, in condizioni fisiologiche viene prodotto durante la fase dell'addormentamento, detta anche stato ipnagogico. In questa fase la coscienza è come sdoppiata in coscienza vigile e sogno. Il pensiero associativo che si produce durante la fase del ritmo Theta sembra essere quello dei lampi di genio risolutivi, delle illuminazioni creative ma anche delle illusioni. È anche il ritmo della rigenerazione psicofisica.

Onde Delta (frequenza inferiore a ca. 3 hertz). Coincidono col sonno profondo, senza sogni e col rilassamento muscolare intenso. In questa fase si ha la massima produzione dell'ormone della crescita GH indispensabile per il rinnovamento cellulare lungo tutto il ciclo di vita, oltre che, da bambini, per la crescita. Nei cicli di sonno profondo vi è la massima attività del sistema immunitario. È il momento topico per tutti i nostri processi rigenerativi. Il ritmo Delta è sotto il controllo del SNP sistema nervoso parasimpatico e prevale nel sonno dei buoni dormitori. Quando è alterato, la persona dorme male, si rigenera poco e tende quindi a essere stanca, ad ammalarsi facilmente e ad avere disturbi psicosomatici.

I ritmi frenetici della società moderna inducono il cervello a restare attivo per eccessivi periodi di tempo rendendo sempre più difficile rallentare i propri cicli. Questo riduce la capacità di rilassarsi, di avere un sonno profondo e quindi di rigenerarsi instaurando la temibile escalation: stress negativo - insonnia - disturbi della memoria e della concentrazione - MUS - patologie.

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